Votazioni popolari

Legge sulle abitazioni secondarie

L’iniziativa “'Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!” fu approvata di misura l’11 marzo 2012 con il 50,6% dei voti. L’iniziativa chiedeva una limitazione delle quote di abitazioni secondarie rispetto al totale delle unità abitative e della superficie lorda per piano utilizzata a scopo abitativo di un Comune al 20%. HEV Svizzera era contraria all’iniziativa popolare, perché la Legge sulla pianificazione del territorio (e non la Costituzione) è il posto giusto per delle norme sulla costruzione di abitazioni secondarie. Dopo l’approvazione dell’iniziativa, HEV Svizzera pone particolarmente l’accento sulla garanzia dei diritti acquisiti. Per evitare perdite di valore degli immobili, è essenziale che l’attuale parco immobili rimanga intatto. In particolare, le ristrutturazioni di residenze primarie e secondarie esistenti devono rimanere possibili.

Risparmio per l’acquisto dell’alloggio

L’iniziativa popolare “Per agevolare fiscalmente il risparmio per l'alloggio destinato all'acquisto di una proprietà abitativa a uso proprio e per finanziare misure edilizie di risparmio energetico e di protezione dell'ambiente (Iniziativa sul risparmio per l'alloggio)“ fu respinta l’11 marzo 2012 con il 55,8% dei votanti.

Legge sulla pianificazione del territorio

La nuova Legge sulla pianificazione del territorio intende promuovere la densificazione verso l’interno e proteggere maggiormente i terreni coltivabili. La revisione avrà tuttavia degli effetti collaterali indesiderati quali più tasse, costi dell’alloggio più elevati e ingerenze nei diritti di proprietà. La tassa sul plusvalore dovrebbe limitarsi ai nuovi azzonamenti e non eccedere il 20%. La proposta è stata accettata con il 62,9% di SÌ.

Imposta sull'energia invece dell'IVA

L’iniziativa lanciata dai verdi liberali (PVL) “Imposta sull'energia invece dell'IVA” chiedeva l’introduzione di una tassa sugli agenti non rinnovabili quali petrolio, gas naturale, carbone o uranio. L’aggravio fiscale del consumo d’energia, sarebbe dovuto essere compensato dall’abrogazione dell’imposta sul valore aggiunto. HEV Svizzera si è opposta attivamente a questa iniziativa. Per assicurare il finanziamento del bilancio pubblico, sarebbero state necessarie delle aliquote d’imposta molto alte. Aliquote fiscali che sarebbero poi dovute essere aumentate in continuazione perché, a causa del susseguente effetto incentivante, le entrate sarebbero state sempre meno. È poi ovvio che molte economie domestiche (proprietari e inquilini) avrebbero dovuto pagare di più (costi di riscaldamento). Petrolio, altri oli minerali, gas naturale e suoi prodotti derivati, e i carburanti sottostanno già al supplemento di rete, alla tassa sul CO2 e alla Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni. In definitiva, la tassa sull’energia avrebbe portato a una molteplice imposizione. Inoltre, non tutte le economie domestiche hanno i mezzi finanziari per attenersi al desiderato effetto incentivante. L’8 marzo 2015, l’iniziativa fu affossata con il 92% di voti contrari. È stata l’iniziativa con la quota più bassa di SÌ dall’introduzione del voto alla donna nel 1972.

Iniziativa sull’imposta per le successioni

Colpite dalla nuova imposta sarebbero state le eredità con un valore di mercato superiore ai 2 milioni di franchi. Quale eredità sarebbe stato considerato tutto quanto apparteneva al testatore: risparmi, beni immobili, titoli, oggetti d’arte, collezioni, eredità – ma anche fondi di pensione riscossi. La quota esente sarebbe quindi stata raggiunta rapidamente e i risparmiatori sarebbero stati penalizzati. Per l’accertamento dell’importo si sarebbe fatto capo al valore di mercato e oltre al valore fiscale si sarebbe quindi dovuto stimare (procedimento costoso) anche il valore di mercato. Era problematico anche il fatto che spesso il patrimonio consiste in beni, in particolare beni immobili. Affinché l’imposta possa essere pagata, occorre quindi dapprima vendere qualcosa. L’imposta sulle successioni sarebbe così di fatto diventata un’espropriazione. L’iniziativa prevedeva che due terzi dell’introito fosse destinato all’AVS. Era chiaro che, per il risanamento dell’AVS, il prodotto dell’imposta sulle successioni sarebbe stato ben lungi dall’essere sufficiente. HEV Svizzera condusse una campagna autonoma contro l’iniziativa. Quest’ultima, il 14 giugno 2015, fu nettamente respinta con il 71% di NO e nessun voto a favore da parte dei cantoni.